Quando arriva il freddo è bello indugiare nel salotto di casa, magari davanti a un camino acceso e in tutti i casi avvolti da un’atmosfera accogliente, fatta principalmente di sorrisi e convivialità. Ci sono alcuni cibi e bevande che meglio si sposano con questo particolare periodo dell’anno: sono alleati delle serate più rigide, quando al rientro dal lavoro abbiamo bisogno di un’iniezione di benessere e positività. Tra le bevande regine della stagione dobbiamo sicuramente indicare il vin brulè, o mulled wine: significa letteralmente ‘vino bruciato’ ed è una bevanda aromatica molto apprezzata, tipica dei territori di montagna in Italia e Centro Europa. E’ a base di vino e va gustata rigorosamente calda: può essere definita come una perfetta coccola nella quale rifugiarsi quando il freddo si fa più pungente.
La sua genesi? Sicuramente la nascita del vin brulè è precedente all’avvento dei distillati: esisteva già in epoca romana, quando si faceva largo uso delle spezie per procedere a una perfetta conservazione del vino stesso. Quando si parla di vin brulè molto spesso si fa anche riferimento al gluhwein, ovvero alla variante tedesca della nostra ricetta. In realtà, non vi sono differenze sostanziali dal momento che a variare è solo la particolare tipologia di vino che viene scelto per la realizzazione della ricetta del gluhwein. Ecco perché per decidere in un senso o in un altro l’ideale sarà consultare portali specializzati come ad esempio Impeto diVino. Alcune variazioni si registrano anche con riferimento alle spezie utilizzate.
Come si prepara il vin brulè e la variante tedesca gluhwein
Vediamo allora qual è la ricetta del vin brulè, in modo tale da prepararci a dovere per le festività natalizie e in generale per affrontare i mesi più freddi dell’anno. Per prima cosa ci si dovranno procurare questi ingredienti: un vino rosso corposo (750ml-1l), 100 grammi di zucchero, scorza di arancia e limone, 2 stecche di cannella, 6 bacche di ginepro e 8 chiodi di garofano. Inoltre, munitevi di noce moscata q.b. e un anice stellato.
Per prima cosa si dovranno preparare le spezie. Dopo aver tagliato la scorza del limone e dell’arancio – evitando il bianco, perché finirebbe per rendere la bevanda amara – versate in una pentola zucchero, cannella, bacche di ginepro, anice stellato e chiodi garofano. Per finire aggiungete le scorze di agrumi e solo all’ultimo versate tutto il vino nel recipiente. Alzate la fiamma e lasciate andare per 5 minuti, fino a che lo zucchero non si sarà sciolto del tutto.
Avvicinate poi un cannello al liquido, l’alcol del vino si incendierà: fate fiammeggiare fino a che non si verificherà il naturale spegnimento. Il vin brulè dovrà essere servito caldissimo, solo dopo un’attenta operazione di filtrazione con un colino a maglie molto sottili. Conservazione in frigo al massimo tre giorni (prima di servirlo dovrà essere sempre scaldato).
Ma quindi il gluhwein cos’è? La relativa preparazione richiede l’impiego di un vino rosso poco secco, succo e scorza di limone, cannella, cardamomo e alloro ma anche chiodi di garofano. Si procede nello stesso modo, inserendo nella pentola tutti gli ingredienti e lasciando andare a fiamma alta qualche minuto. Perfetto da servire con il panforte, le caldarroste o lo strudel di mele.
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